Il Liceo Checchia Rispoli-Tondi aderisce alla Giornata della Cura

Manifesto29Febbraio scaled

Anche quest’anno ha partecipato alla “Giornata Nazionale della Cura delle persone e del pianeta”, promossa dalla Fondazione Perugi-Assisi per la Cultura della Pace, dalla Rete Nazionale delle Scuole di Pace, dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e dal Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova in collaborazione con Equal Care Day 2024.
Una giornata importante per riflettere, come persone, come comunità, come cittadini e come istituzioni, dell’importanza della cura e del diritto alla cura.
La cura è un diritto umano, costituzionale e universale, che va rispettato, attuato, organizzato e finanziato.

La Giornata della Cura delle persone e del pianeta è parte integrante del Programma Nazionale di educazione civica “Trasformiamo il futuro. Per la pace-Con la cura 2023-2024” che si propone di educare le giovani generazioni alla cura come strumento concreto di pace e di trasformazione del futuro.
Per celebrare questa giornata gli studenti del Liceo del terzo anno che seguono il percorso della Curvatura Biomedica, e una classe seconda del Liceo scientifico che sta seguendo il programma “Trasformiamo il futuro. Per la pace-Con la cura 2023-2024” hanno incontrato il gruppo di volontari dell’associazione Emergency di San Giovanni Rotondo, associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
All’incontro gli alunni più sensibili ai temi si sono preparati leggendo alcuni libri di Gino Strada e hanno partecipato attivamente e con grande interesse. Gli alunni Francesca Lombardi e Francesco D’Apote, della classe 2^B scientifico, hanno preparato una presentazione in Power Point e hanno letto alcuni brani tratti dai libri “Pappagalli verdi” e “Una persona alla volta”, entrambi scritti da Gino Strada, fondatore di Emergency. L’incontro si è concluso con la lettura di un ultimo brano tratto da “Una persona alla volta” (quasi un testamento di Gino Strada, scomparso nel 2021) e una breve riflessione di Francesca Lombardi che voleva essere anche un invito, accolto con un forte applauso, a tutti i compagni a impegnarsi in prima persona per diventare costruttori di pace.
“Oggi è urgente cercare un modo diverso per risolvere i nostri conflitti. Eliminare l'ipotesi della guerra dagli strumenti che regolano la convivenza umana è la scelta più razionale, realistica e sicura per i cittadini del pianeta, ma non possiamo aspettarci che lo facciano i Parlamenti del mondo, che hanno sempre e comunque votato a favore della guerra. Dovremo impegnarci noi in prima persona per buttare la guerra fuori dalla storia. Tocca a noi agire prima di ritrovarci in mezzo ad altri morti e altro dolore. Possiamo parlarne come di un'utopia. Si usa spesso questo termine con un tono di sufficienza, come si fa con i sognatori o con i mezzi matti, ma "utopia" non è il nome dell'assurdo. "Utopia" è il nome di desideri, idee, progetti che possono diventare realtà. ...È possibile vivere in una società che rispetta alcuni principi, indiscutibili e non negoziabili: i diritti umani. Non è una questione di risorse che mancano, ma scelte che non si fanno. È arrivato il momento di decidere che priorità ci diamo come società: la vita delle persone o la guerra? Salute, istruzione gratuita, un lavoro dignitoso e protezione o fame e sofferenza per molti? Non è troppo tardi per andare in una direzione più giusta..... Non è troppo tardi per far sentire la nostra voce di cittadini del mondo.” (da “Una persona alla volta”).
“E noi, ragazzi come tanti altri abituati a far sentire la nostra voce con proteste, marce e iniziative didattiche , cosa possiamo fare per il mondo? Essere gentili, aiutare e sostenere i migranti di guerra, perché solo Dio sa cosa si prova a lasciare tutto per paura e arrivare nell’ignoto, donare e diventare volontari, ma anche solo presenziare ad eventi come quello di oggi che ci rendono più consapevoli rispetto a tutte le atrocità che accadono là fuori, più umani verso tutte le vittime innocenti delle decisioni prese dai potenti che rimangono protetti nelle loro mura inespugnabili. Il solo essere qui ,oggi, è un segno di speranza, la speranza siamo noi. Facciamoci sentire” (Francesca Lombardi).

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.